Maxeon solar panels bloccati negli stati uniti: ecco perché

aggiornamenti sulla produzione di pannelli solari da parte di Maxeon
Maxeon, produttore di pannelli solari, ha recentemente comunicato i progressi nella gestione della complessa catena di approvvigionamento per garantire la consegna dei propri prodotti ai clienti statunitensi. L’azienda, che in passato operava a livello globale, ha annunciato nel novembre 2024 un cambiamento strategico focalizzandosi esclusivamente sul mercato degli Stati Uniti.
strategia aziendale e nuovi impianti produttivi
TCL ha acquisito i canali di vendita e le entità europee, asiatiche e latinoamericane di Maxeon. Nonostante ciò, l’azienda prevede di continuare la produzione presso le sue strutture in Messico e Malesia, oltre a costruire un nuovo sito di assemblaggio negli Stati Uniti. Attualmente si trova in fase progettuale un impianto da 2 GW in Nuovo Messico.
impegno verso la produzione domestica
George Guo, CEO di Maxeon, ha sottolineato l’importanza dello sviluppo delle strutture produttive statunitensi: “Siamo determinati a collaborare con l’Amministrazione Trump e i leader del Nuovo Messico per fornire i nostri innovativi prodotti solari ad alta efficienza ai partner residenziali e commerciali attivi su tutto il territorio nazionale.” La produzione interna è vista come una priorità strategica per affrontare eventuali tariffe doganali.
sospensioni doganali e problematiche legali
L’impianto di assemblaggio negli Stati Uniti riveste un’importanza cruciale poiché i pannelli assemblati in Messico non riescono ancora ad entrare nel paese. Nel novembre 2024, è emerso che la Customs & Border Protection (CBP) stava trattenendo i pannelli messicani dal luglio scorso a causa delle verifiche previste dalla Uyghur Forced Labor Prevention Act (UFLPA). Nonostante Maxeon abbia fornito informazioni dettagliate sulle proprie catene di approvvigionamento senza alcun legame documentato con il lavoro forzato in Cina, la CBP continua a trattenere i moduli.
A marzo 2025, la CBP ha respinto le contestazioni presentate da Maxeon riguardo alle spedizioni bloccate. L’azienda sostiene che non ci siano prove che dimostrino che i suoi pannelli non siano conformi all’UFLPA; La CBP afferma che vi sia una documentazione insufficiente.
prospettive legali future
Maxeon sta considerando l’opzione di portare il caso davanti alla Corte Internazionale del Commercio degli Stati Uniti per dimostrare la piena conformità delle proprie catene di approvvigionamento all’UFLPA.
sfide e opportunità nell’approvvigionamento
Nell’attesa della risoluzione della situazione con la CBP, Maxeon sta esplorando siti alternativi per la produzione e nuove catene di approvvigionamento. Questa decisione è influenzata dall’aumento delle tariffe doganali e dalle barriere commerciali imposte dall’Amministrazione Trump nei confronti dei paesi dove si trovano gli stabilimenti storici dell’azienda.
- George Guo – CEO Maxeon
- TCL – Acquirente dei canali internazionali
- Customs & Border Protection (CBP)
- Amministrazione Trump – Collaborazione prevista
- Corte Internazionale del Commercio degli Stati Uniti – Potenziale azione legale