Trump introduce dazi su acciaio e alluminio: le conseguenze per l’economia globale

Il recente innalzamento dei dazi doganali sulle importazioni di alluminio e acciaio da parte della presidenza Trump ha suscitato ampie preoccupazioni all’interno del settore dell’energia solare. Questo provvedimento, che stabilisce un’imposta del 25% sui materiali importati, riguarda la maggior parte dei paesi e ha un impatto significativo sulla produzione e sui costi delle installazioni solari.
da più di un anno, i dazi doganali imposti
Nel 2018, durante il suo primo mandato, Trump aveva già introdotto dazi del 25% per l’acciaio e del 10% per l’alluminio. I dazi attuali sono un’estensione delle misure previste dalla Sezione 232, che aveva inizialmente esentato alcune nazioni. La nuova normativa non prevede esenzioni per nessun paese. L’amministrazione ha espresso la disponibilità a discutere modifiche ai dazi con quelle nazioni con cui gli Stati Uniti hanno una “relazione di sicurezza”. In questo contesto, l’importazione di acciaio e alluminio è stata dichiarata una “minaccia per la sicurezza nazionale”.
effetti delle misure sui costi di produzione
All’epoca della loro introduzione, le tariffe della Sezione 232 avevano già causato oscillazioni nei prezzi dei materiali domestici, in particolare per le aziende che utilizzavano una varietà di risorse. Questo ha inciso in modo diretto sui costi delle installazioni solari. I produttori di strutture di supporto per pannelli solari si sono trovati a dover adattare le proprie strategie per affrontare le fluttuazioni di mercato che si sono verificate in seguito all’applicazione dei dazi.
conseguenze e sviluppo della produzione domestica
Nonostante l’approvazione del Inflation Reduction Act, che ha dato impulso alla produzione di solare negli Stati Uniti a partire dal 2021, creando un’economia senza precedenti nel settore delle strutture di supporto, l’attuale congelamento dei sussidi ha attirato l’attenzione. I fondi sono stati bloccati per un’indagine di 90 giorni condotta da Russell Vought, direttore dell’Ufficio di gestione e bilancio, e Keith Hennessy, assistente del presidente per le politiche economiche.