Tesla inganna e nasconde dati per evitare colpe in incidente con Autopilot

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Recentemente, Tesla è stata coinvolta in un caso di responsabilità civile legato a un incidente mortale avvenuto mentre il veicolo era in modalità Autopilot. La giuria ha stabilito che l’azienda è parzialmente responsabile per la morte, rivelando una serie di comportamenti ingannevoli da parte della casa automobilistica. Le informazioni emerse durante il processo indicano che Tesla ha cercato di nascondere dati cruciali riguardanti le prestazioni del sistema Autopilot al momento dell’incidente.

tesla nasconde dati cruciali

Nel corso del processo, sono stati resi pubblici i verbali che confermano come Tesla abbia attivamente omesso prove significative. In particolare, il veicolo coinvolto nell’incidente ha caricato un “collision snapshot” sui server dell’azienda pochi minuti dopo l’impatto, ma successivamente ha eliminato la copia locale, rendendo così difficile per le autorità accedere a queste informazioni vitali.

cosa succede dopo l’incidente

Subito dopo l’incidente, si sono verificati diversi eventi chiave:

  • 25 Aprile 2019: Il Model S carica un file contenente video e dati sensoriali sul server di Tesla e poi elimina la copia locale.
  • 23 Maggio 2019: Un investigatore contatta Tesla per ottenere i dati necessari alla ricostruzione dell’incidente; Viene guidato su una strada ingannevole.
  • Giugno 2019: Si verifica una cooperazione apparente tra Tesla e le forze dell’ordine, ma i dati risultano “corrotti” quando richiesti direttamente.
  • Dal 2019 al 2024: Durante gli anni successivi, Tesla continua a negare l’esistenza dei dati rilevanti nonostante le ripetute richieste delle autorità.

svelamento dei dati importanti

A partire dalla fine del 2024 e fino al 2025, il tribunale autorizza esperti terzi ad accedere all’unità ECU di Autopilot. Attraverso una copia bit-for-bit della memoria NAND flash, gli ingegneri riescono a recuperare tutti i dati precedentemente negati da Tesla. Queste informazioni rivelano dettagli significativi sull’incidente e sulle prestazioni del sistema Autopilot.

le conseguenze del processo

I risultati ottenuti dal recupero dei dati hanno dimostrato che:

  • L’Autopilot era attivo al momento dell’incidente.
  • Nessun intervento manuale da parte del conducente è stato registrato.
  • Tesla non ha emesso alcun avviso critico prima dell’impatto.

L’esito del processo sottolinea quindi non solo la responsabilità del conducente ma anche quella di Tesla nel garantire la sicurezza degli utenti attraverso adeguate misure tecnologiche e informative. La giuria ha riconosciuto una quota di responsabilità anche nei confronti della casa automobilistica per non aver prevenuto situazioni potenzialmente letali dovute all’abuso del sistema Autopilot.

ospiti e personalità coinvolte

  • Tesla Inc.
  • Corte Distrettuale della Florida
  • Plaintiffs: Famiglia della vittima McGhee
  • Alan Moore: Ingegnere meccanico esperto in ricostruzione incidenti
  • Cpl. Riso: Investigatore della Florida Highway Patrol (FHP)
  • Ryan McCarthy: Avvocato di Tesla