Mini ev da 7000 dollari conquista il giappone

Il mercato giapponese dei veicoli elettrici è in fermento grazie all’arrivo di un nuovo protagonista: il mibot, un mini EV che promette di rivoluzionare la mobilità urbana. Prodotto dalla startup giapponese KG Motors, questo veicolo compatto ha un costo accessibile di soli ¥1 milione (circa 7.000 dollari), rendendolo particolarmente competitivo rispetto ad altri modelli sul mercato.
nuovo mini ev e caratteristiche
Il mibot si distingue per le sue dimensioni ridotte, misurando appena 2.490 mm di lunghezza, simile a quella di un carrello da golf. Questo design lo rende ideale per gli spostamenti nelle affollate strade cittadine giapponesi. Con una velocità massima di 60 km/h e un’autonomia fino a 100 km, il mibot è progettato per le esigenze quotidiane degli utenti.
- Dimensioni: 2.490 mm (98 pollici)
- Velocità massima: 60 km/h (37 mph)
- Autonomia: fino a 100 km (62 miglia)
risposta del mercato e ordini ricevuti
Dopo l’apertura delle prenotazioni, KG Motors ha registrato oltre 1.000 ordini nel primo mese e attualmente conta più di 2.250 richieste, superando così metà dell’obiettivo iniziale di 3.300 unità entro marzo 2027. Questo risultato pone KG Motors in una posizione favorevole rispetto ai giganti del settore, come Toyota, che nel 2024 ha venduto circa 2.000 veicoli elettrici.
concorrenza e prospettive future
La competizione nel settore dei veicoli elettrici in Giappone è intensa, con marchi come BYD che hanno già fatto il loro ingresso nel mercato vendendo oltre 2.200 veicoli nell’anno precedente. La popolarità dei “kei cars”, i veicoli compatti nipponici, offre opportunità significative per il mibot.
- Kazunari Kusunoki – CEO di KG Motors
- Nissan Sakura – modello concorrente
- BYD – competitor emergente nel mercato giapponese
previsioni di produzione e distribuzione
Kusunoki prevede l’inizio della produzione entro ottobre, con la prima consegna programmata per marzo 2026 per i primi 300 modelli mibot. Il resto della produzione sarà destinato al mercato internazionale, con l’intenzione di raggiungere annualmente circa 10.000 unità.
L’entrata del mibot rappresenta quindi non solo una sfida ai tradizionali produttori giapponesi ma anche un’opportunità per dimostrare che l’innovazione può prosperare anche attraverso soluzioni più piccole ed economiche.
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