Hitachi energy alimenta un cantiere con un generatore a idrogeno
La transizione verso un futuro sostenibile nel settore delle costruzioni è accelerata dall’introduzione di innovazioni tecnologiche. Un esempio significativo è rappresentato dal generatore di idrogeno HyFlex sviluppato da Hitachi Energy, che promette di rivoluzionare il modo in cui vengono alimentati i cantieri, riducendo le emissioni nocive e migliorando l’efficienza energetica.
HyFlex: il generatore di idrogeno
Hitachi Energy ha recentemente installato il suo primo generatore di celle a combustibile a idrogeno HyFlex a Rotterdam, nei Paesi Bassi. Questo dispositivo sostituisce un generatore diesel equivalente da 500 kVA, con l’obiettivo di eliminare circa 200.000 galloni di carburante diesel all’anno e ridurre le emissioni di anidride carbonica di circa 2.900 tonnellate.
Funzionamento del HyFlex
Il generatore HyFlex funziona in modo simile a una cella a combustibile automobilistica, fornendo elettricità e calore utilizzabile con un livello sonoro estremamente basso. Ogni megawattora (mWh) prodotto richiede circa 70 kg di idrogeno, rispetto ai poco più di 70 galloni di diesel necessari per la stessa quantità d’energia, che comporterebbe oltre 700 kg di CO₂ emessi nell’atmosfera.
Collaborazioni industriali significative
L’iniziativa ha visto la partecipazione attiva di diversi attori chiave nel settore, tra cui:
- Air Products, uno dei principali fornitori mondiali di idrogeno;
- Dura Vermeer, leader nelle soluzioni costruttive sostenibili;
- Hitachi Construction Machinery, specialista nella produzione di macchinari per l’edilizia.
Verso un ecosistema zero emissioni
Nell’ambito della sperimentazione presso il sito Dura Vermeer, Hitachi prevede l’implementazione completa di un ecosistema zero-emissioni. Questa iniziativa mira ad estendere l’utilizzo della tecnologia HyFlex in aree sensibili al rumore e all’inquinamento, come ospedali e centri dati critici.
L’innovazione proposta da Hitachi rappresenta un passo importante verso la decarbonizzazione dell’industria edile e potrebbe influenzare positivamente le pratiche future nel campo delle costruzioni sostenibili.
