Windrose in crisi: stipendi non pagati da 90 giorni

La situazione economica di Windrose Technology ha suscitato notevole preoccupazione, con il direttore delle operazioni, Kyle Maki, che ha rivelato su LinkedIn un ritardo di 90 giorni nei pagamenti degli stipendi e una mancanza di fondi. Questa comunicazione ha messo in luce la realtà interna dell’azienda, contrariamente alle recenti dichiarazioni ottimistiche.

situazione finanziaria critica

Maki ha descritto come i dipendenti abbiano dovuto lavorare da un rimorchio poiché non era più disponibile una struttura adeguata. Nonostante le affermazioni riguardanti i depositi dei clienti, la verità è che l’azienda si trova in una grave crisi finanziaria. Inoltre, alcune iniziative pubblicitarie sono state svelate come mere strategie di marketing senza sostanza reale.

  • Ritardo nei pagamenti degli stipendi: 90 giorni
  • Lavoro svolto in condizioni precarie (rimorchio)
  • Promesse non mantenute riguardanti spedizioni
  • Assenza di liquidità per le operazioni quotidiane

responsabilità gestionale

Nella sua dichiarazione, Maki ha attribuito gran parte della responsabilità a Wen Han, CEO dell’azienda. Secondo Maki, Han sembra essere più interessato a ottenere visibilità sui media piuttosto che a risolvere i problemi finanziari aziendali o garantire il pagamento ai dipendenti.

risposte e reazioni del management

Il CEO non ha risposto direttamente alle accuse sollevate da Maki su LinkedIn. Ha continuato a pubblicare contenuti positivi riguardanti nuove vendite e accordi commerciali. La mancanza di chiarezza sulle reali condizioni aziendali sta generando dubbi sulla credibilità del settore dei camion elettrici sia negli Stati Uniti che all’estero.

  • Kyle Maki – Direttore delle Operazioni Clienti
  • Wen Han – CEO di Windrose Technology
  • Dipendenti colpiti dalla crisi economica dell’azienda
  • Media coinvolti: The New York Times, Yahoo, CNBC

Questa situazione mette in evidenza le sfide significative affrontate dalle startup nel settore dei veicoli elettrici e pone interrogativi sul futuro della mobilità sostenibile.