Start-up francese promette più auto elettriche grazie ai metalli ricavati dai fiori
La crescente domanda di metalli per la produzione di batterie per veicoli elettrici ha spinto alla ricerca di metodi alternativi e più sostenibili per l’estrazione delle risorse necessarie. Un approccio innovativo è rappresentato dall’utilizzo di piante, in particolare attraverso un processo noto come fitomining. Questa tecnica consente l’estrazione di metalli come il nichel direttamente dalle radici delle piante, riducendo così l’impatto ambientale rispetto alle tradizionali operazioni minerarie.
Nichel da fiori: la proposta della startup Genomines
Una startup biotecnologica francese, Genomines, ha sviluppato una soluzione che sfrutta piante geneticamente modificate chiamate iperaccumulatrici. Queste piante sono capaci di assorbire metalli e minerali dal terreno e immagazzinarli nelle loro foglie e steli, facilitando la raccolta successiva dei materiali preziosi.
Importanza del nichel nella transizione energetica
Secondo Fabien Koutchekian, cofondatore e CEO di Genomines, il nichel gioca un ruolo cruciale non solo nelle batterie elettriche ma anche nell’acciaio inox utilizzato nelle infrastrutture. La produzione attuale tramite estrazione convenzionale non è sufficiente a soddisfare le esigenze future legate alla transizione energetica.
Vantaggi del fitomining rispetto all’estrazione tradizionale
Il modello proposto da Genomines presenta numerosi vantaggi rispetto all’estrazione mineraria tradizionale:
- Utilizzo di terreni non produttivi, trasformando aree poco redditizie in asset economici;
- Tempi rapidi di attivazione, con operazioni avviabili in 1-2 anni anziché i 12-17 anni richiesti per le miniere tradizionali;
- Estrazione più pulita e tracciabile, con costi operativi inferiori del 40-50% grazie all’agricoltura biomassa;
- Scalabilità modulare, permettendo l’implementazione di asset più piccoli ed efficienti;
- Sostenibilità superiore, poiché le piante iperaccumulatrici catturano carbonio durante la crescita.
Genomines stima che circa 30-40 milioni di ettari nel mondo contengano sufficienti quantità di nichel per soddisfare le esigenze future della mobilità elettrica, con potenzialità superiori a quelle dell’attuale estrazione mineraria.
