Ingegnere tesla rivela: mancanza di registrazioni sugli incidenti dell’autopilot nel processo per il sinistro mortale

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il processo di tesla per il caso di incidente con autopilot

Un ingegnere di Tesla ha ammesso in tribunale che l’azienda non ha mantenuto registrazioni degli incidenti legati all’Autopilot prima del 2018, tre anni dopo il lancio del sistema avanzato di assistenza alla guida (ADAS). Questo avviene durante un processo a Miami riguardante un incidente che ha coinvolto una Tesla Model S del 2019 mentre era in funzione l’Autopilot.

responsabilità e accuse contro tesla

Il caso cerca di attribuire parte della responsabilità a Tesla per aver creato una falsa sensazione di sicurezza nei conducenti, i quali sono stati indotti a credere che l’Autopilot potesse svolgere funzioni più avanzate rispetto a quelle effettive. L’incidente è avvenuto ad aprile 2019 quando George McGee, alla guida della sua Model S in modalità Autopilot, ha distratto la sua attenzione per raccogliere il telefono e ha oltrepassato un segnale di stop, schiantandosi contro un Chevrolet Tahoe parcheggiato.

Nell’incidente, Naibel Benavides Leon, ventiduenne, ha perso la vita e il suo fidanzato Dillon Angulo è rimasto gravemente ferito. Sebbene McGee sia stato accusato di guida spericolata dalla polizia, le famiglie delle vittime hanno citato in giudizio sia McGee che Tesla. Mentre McGee ha raggiunto un accordo con i querelanti, Tesla non ha ancora risolto la questione.

le affermazioni dei querelanti

I querelanti sostengono che le comunicazioni da parte di Tesla riguardanti l’Autopilot abbiano portato i conducenti a diventare complacenti nell’utilizzo del sistema. Si afferma inoltre che Tesla abbia presentato informazioni fuorvianti sulla sicurezza dell’Autopilot e non abbia implementato adeguati sistemi di monitoraggio per garantire un uso sicuro.

dichiarazioni chiave durante il processo

Il processo è iniziato lunedì e giovedì scorso la giuria ha ascoltato la testimonianza dell’ingegnere software Akshay Phatak. Quest’ultimo ha dichiarato che Tesla non disponeva nemmeno di registrazioni degli incidenti dell’Autopilot prima di marzo 2018:

“Non abbiamo mantenuto registrazioni o dati prima del 2018 per valutare se fosse più sicuro operare veicoli Tesla con l’autopilot attivato o disattivato,” ha affermato.

Questo malgrado il lancio dell’Autopilot fosse avvenuto quasi tre anni prima. La giuria continuerà a esaminare le deposizioni di Phatak dopo che Tesla aveva tentato di escluderle dal dibattimento sostenendo che contenevano “segreti commerciali sensibili”.

discrepanze nei rapporti sulla sicurezza

I querelanti hanno anche contestato il rapporto sulla sicurezza dell’Autopilot. È emerso come Tesla avesse smesso improvvisamente di riportare statistiche sugli incidenti e solo successivamente riprendesse le comunicazioni aggiornando i dati precedenti. Durante una testimonianza, Dr. Mendel Singer ha evidenziato queste discrepanze:

“Tesla ha offerto correzioni al rapporto sulla sicurezza dei veicoli nel gennaio 2023 dopo aver trovato errori e miscalcoli,” spiegando come il tasso d’incidenti con Autopilot attivo fosse rimasto invariato mentre quello senza fosse aumentato del 50%.”

testimonianze future attese nel processo

È prevista oggi la testimonianza della professoressa Mary Cummings, direttore del Centro per l’autonomia e la robotica presso l’Università George Mason e critica storica degli sforzi autonomistici di Tesla.

  • George McGee – conducente della Model S
  • Naibel Benavides Leon – vittima deceduta
  • Dillon Angulo – fidanzato ferito
  • Akshay Phatak – ingegnere software testimone chiave
  • Mendel Singer – esperto testimone sui dati sugli incidenti
  • Mary Cummings – professoressa esperta in autonomia dei veicoli